I festeggiamenti della Settimana Santa 2018 in Puglia

In Puglia la devozione popolare che porta a festeggiare con particolare intensità i riti legati alla Settimana Santa – ovvero la settimana che precede la Pasqua – derivano in gran parte dal periodo della dominazione spagnola, e infatti non è un caso che proprio nella penisola iberica questa festività sia tanto sentita da secoli, fino a rappresentare forse il più illustre caso di folklore religioso in Europa. Riti ancestrali, pellegrinaggi, confraternite con costumi che ai neofiti possono sembrare perfino un po’ inquietanti: questi festeggiamenti attirano migliaia di visitatori da tutta Italia e non solo, e rappresentano un’occasione perfetta anche per ammirare le stupende bellezze della terra di Puglia.


Le caratteristiche principali dei riti pugliesi per la Pasqua sono un’indubbia teatralità e un fortissimo impatto scenico, realizzato grazie a un’attenta orchestrazioni dei canti, dei colori, dei tempi e del modo di vivere il tessuto urbano. Una delle più particolari è certamente la Settimana Santa a San Severo, con riti tardo-barocchi che culminano dalla processione del mattino del Venerdì Santo: sono ben tre le processioni che partono dalla chiesa della Pietà, portando con sé la grande statua dell’Addolorata, con il suo stupendo costume in nero e oro, l’effigie di Cristo e infine la Croce del Cireneo. L’”Incontro” avviene nella piazza del Castello, con la corsa della statua dell’Addolorata Vergine e del Figlio che però viene interrotto dalla Croce, che improvvisamente si frappone tra le altre due immagini. A Bisceglie, invece, l’incontro avviene tramite il bacio della vergine Maria, il cui volto è incorniciato dalla chioma donata da una fanciulla, al Figlio curvo sotto la croce: lo spettacolo degli applausi e delle urla di dolore che riempiono l’aria è davvero impressionante.


Il pathos e la religiosità la fanno da padrone anche a Taranto, a partire dalla Domenica delle Palme. La Confraternita dell’Addolorata e quella del Carmine disputano le gare per aggiudicarsi le statue e le poste sotto alle due processioni, quella dell’Addolorata e quella dei Misteri. Per un giorno e mezzo, poi, la città dei due mari è di fatto bloccata dalle due processioni, la prima a partire dalla mezzanotte del Giovedì Santo, con la discesa della Statua dell’Addolorata dalla scalinata barocca della chiesa di San Domenico, con in mano il suo cuore trafitto; la seconda è quella dei Misteri, al pomeriggio del Venerdì Santo, che si conclude soltanto all’alba del sabato. Caratteristici dei riti della Settimana Santa a Taranto sono i cosiddetti “perdoni”, che procedono a passo lentissimo fin quasi a sembrare in grado di fermare il tempo stesso.


Gli incappucciati scalzi sono una costante dei riti della Settimana Santa in Puglia, e le antichissime Confraternite nascondono i volti dei loro affiliati da cappucci con solo dei minuscoli fori per gli occhi: oltre a Taranto, anche Andria, Trani, Troia, Triggiano e Noicattaro vedono il passaggio di tali figure per le vie dei centri storici antichi, o in silenziosa processione o portando effigi, quando non veri e propri “quadri” raffiguranti i più celebri episodi della Via Crucis.


Valenzano, piccola cittadina alle porte di Bari, appare tutt’altro che trascurabile quando si considera il grande evento della processione dei Misteri, almeno a giudicare dal poderoso impianto scenico reso possibile dalla presenza di giganteschi gruppi statuari, circa una quarantina, che riproducono scene anche molto elaborate dell’itinerario di Cristo fino alla sua morte sulla Croce e la conseguente Resurrezione. All’Addolorata viene infine affidato il Cristo Crocifisso nella piazza principale della città dopo la cosiddetta “predica grande”. Non si possono infine non citare i celebri “pappamusci” di Francavilla Fontana – in particolare i pappamusci “cu li trai” della processione serale, che trascinano gigantesche travi grezze da carpentiere –, città nota anche per la visita dei confratelli ai sepolcri, a coppie.