I festeggiamenti della Settimana Santa 2018 in Spagna

Non c’è forse luogo più famoso della Spagna, con l’unica eccezione dell’Italia, in cui le celebrazioni della Settimana Santa rappresentano un momento irripetibile di fusione tra devozione e spettacolo sacro. Legate a doppio filo con questi riti sono le confraternite, associazioni che datano la loro origine al Medioevo ma che hanno incrementato ulteriormente la loro importanza durante il Seicento, ispirate dalla Controriforma. Proprio dalla dominazione spagnola in gran parte d’Europa, e soprattutto in Sicilia, in Campania e in Puglia, derivano molte delle altre tradizioni della Settimana Santa.

 

È l’Andalusia le regione dove in assoluto la Semana Santa, la settimana che va dalla Domenica delle Palme fino alla Pasqua, è più sentita e vissuta, con una partecipazione che arriva a livelli impensabili: basti sapere che a Siviglia, dove si tiene la celebrazione più famosa di tutte, sono ben 60.000 i confratelli che sfilano insieme ai 100 grandi carri, tutti con il loro costume e con il caratteristico cappuccio con due semplici fessure per gli occhi. Si tratta infatti del nazareno, la tipica tunica (il cappuccio invece si chiama capirote) che si abbina a volte a un mantello e i cui colori dipendono sia dalla confraternita che dalla natura della processione. L’esigenza di nascondere la propria identità risale ancora al Medioevo, quando i confratelli, spesso personalità molto in vista nella propria comunità, erano soliti compiere atti di penitenza pubblici a dimostrare la loro devozione verso la Chiesa Cattolica, al tempo stesso celando le proprie fattezze per evitare di essere riconosciuti. Spesso i confratelli portano pesanti ceri o grandi croci, camminano scalzi e, in qualche caso, portano perfino catene ai piedi come segno di penitenza. In Andalusia, la processione viene accompagnata dai particolari saetas, ovvero canti religiosi improvvisati e senza accompagnamento.

 

Un’altra caratteristica delle tradizioni della Semana Santa spagnola sono i “Pasos”, ovvero grandi gruppi scultorei, spesso realizzati secoli fa, raffiguranti varie scene di Vangeli, in particolare in relazione alla Passione o alla Vergine Maria. Tra i nomi più importanti degli artisti spagnoli che si sono dedicati a questa particolarissima forma d’arte spiccano quelli di Gregorio Fernandez, Juan de Mesa, Martínez Montañés o Mariano Benlliure. Alle confraternite è quasi sempre assegnato uno di questi gruppi scultorei, che durante l’anno, in previsione della Settimana Santa, viene custodito e mantenuto in perfette condizioni.

 

Oltre alla grande celebrazione di Siviglia per la Settimana Santa, la più sontuosa e probabilmente la più celebre di tutta la Spagna, il paese iberico offre numerose altre occasioni per ammirare le processioni dei confratelli con i loro Pasos: in primo luogo c’è Malaga, nota sia per la tradizione di liberare un carcerato, che viene poi benedetto dalla figura del Cristo, sia per la presenza di vari gruppi militari che portano in processione le immagini sacre, che si chiamano “troni” (e “hombre de trono” è chi le conduce). Da non perdere, al martedì, la processione della confraternita del Rocio, dove a farla da padrone sono il bianco e l’oro. Molto suggestive anche le processioni notturne che si tengono in occasione dei giorni di Pasqua a Toledo, con la luce delle candele e delle torce che danno riflessi particolari agli splendidi costumi dei confratelli. E di sicuro in quanto a suggestione la processione del Cristo Nero di Caceres, risalente al Trecento, non ha da invidiare niente a nessuno: si tiene la notte del mercoledì, prima del Giovedì Santo, e si svolge per le vie della città in assoluto silenzio, in netto contrasto con i canti e le musiche che fanno risuonare gli altri giorni il bel centro dell’Extremadura. Vicino a Barcellona, i rituali più interessanti sono quelli di Olesa de Montserrat, mentre a Valladolid è ancora il silenzio a dominare alcune delle processioni più antiche di tutta la Spagna.