I festeggiamenti della Settimana Santa 2018 a Siviglia

Se si dovesse scegliere una sola città in tutto il mondo da visitare in occasione dei riti della Settimana Santa – i sette giorni che vanno dalla Domenica delle Palme fino alla Pasqua – la scelta di quasi tutti ricadrebbe su Siviglia, e con buone ragioni. La città andalusa si trasforma infatti in questo periodo in un gigantesco teatro a cielo aperto, dove monumentali immagini religiose vengono fatte sfilare in compagnia di decine di migliaia di confratelli con tunica e cappuccio. La preparazione delle feste della Semana Santa sivigliana dura praticamente tutto l’anno, e i confratelli lavorano alacremente per uno spettacolo di pura devozione ogni volta più magnifico.


Sono quasi 70 le confraternite che a Siviglia attendono pazientemente la loro settimana, in occasione della Pasqua, anche se le più importanti e antiche sono sei. In gran parte dei casi, la loro uniforme segue uno stesso schema: una tunica, il nazareno, il capirote, un copricapo a punta con solo due fori per gli occhi, in alcune occasioni un mantello e tutta una serie di accessori che fanno parte dell’armamentario portato in processione: tra questi, candele, turiboli, ceri e croci di vario tipo, fino alle statue sacre.


Straordinari protagonisti della Semana Santa a Siviglia sono infatti “los Pasos”, quelli che in Italia si chiamano “le vare”. Il loro nome deriva dai lenti passi dei portatori che, a differenza dei gruppi scultorei diffusi in Italia, sono collocati direttamente dentro la struttura (lunga tra i 3-5 metri e larga circa 2 metri e mezzo) e la portano avanti. Ogni corteo processionale si apre con la “Croce Guida”, seguita dai nazareni con cilici, candele e croci bandiere, stendardi, fino ai Pasos, e ogni singolo elemento è curato con estrema attenzione. Le sculture utilizzate per le processioni a Siviglia risalgono in molti casi all’inizio del diciassettesimo secolo: è il caso dell’antichissimo “El Señor de Pasión” realizzato da Juan Martines Montañes, ma ancora oggi si costruiscono Pasos rappresentanti episodi della Passione di Cristo; in massima parte si tratta di immensi baldacchini decorati con ori e fiori, ceri accesi, stemmi e al centro le immagini sacre. Il movimento dei Pasos, come spesso accade durante le processioni religiose, segue uno specifico cerimoniale, a cui i portatori delle varie confraternite si attengono scrupolosamente; i costaleros, riconoscibili per il loro copricapo, sono coloro che tengono sulle spalle e sul collo le travi che sostengono il paso e si occupano di alzarlo, trasportalo e abbassarlo, nascosti al pubblico da un telo. Il capataz si occupa di dirigere il movimento, anche utilizzando un martello cerimoniale, el llamador.


A dire il vero, la Semana Santa di Siviglia inizia ancora prima della vera e propria Settimana Santa: il primo giorno è infatti il Venerdì di Dolore, seguito dal Sabato di Passione, dalla Domenica delle Palme, dal Lunedì, Martedì, Mercoledì, Giovedì, Venerdì, Sabato Santo e la Domenica di Resurrezione. Il momento più importante dal punto di vista scenico e religioso è però sicuramente la Madrugà o Madrugada, la notte tra il Giovedì Santo e il Venerdì Santo. All’alba passano tutte le Confraternite in ordine di anzianità: la prima è la Hermandad de El Silencio, che prende questo nome per il rigore penitenziale e la compostezza che la caratterizzano. Venne fondata nel 1340, durante la Quaresima. Una delle processioni più amate della Madrugà è la Macarena, la più popolare immagine della Vergine a Siviglia: dura 14 ore ed è la più applaudita. L’immagine della Vergine di Macarena di Sevilla è decorata anche con cinque splendide spille di smeraldo donate da uno dei toreri più celebri di inizio Novecento, El Gallo; secondo una leggenda, sul suo volto ci sono delle macchie causate da una bottiglia di vino lanciata da un Protestante ubriaco negli anni Cinquanta, e nessuno è mai riuscito a cancellarle.