In giro nell'assolato sud Sardegna: Scopri la super offerta dedicata

On the road nel sud ovest della Sardegna fra mare, miniere abbandonate, scogliere mozzafiato, cultura e archeologia SV

In giro nell'assolato sud Sardegna: Scopri la super offerta dedicata
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Pubblicata il 7 maggio 2019 da TF-19-11971

La Sardegna è un’isola  dalle radici antiche, con cultura e tradizioni millenarie e nel vostro viaggio vi renderete conto di questo e dell’orgoglio dei sardi che cercano di mantenerle vive.

Durante il viaggio percorrerete anche strade tortuose e affascinanti, con panorami mozzafiato e spesso deserte. I panorami cambieranno di continuo e vi renderete conto di come l’Isola sia variegata.

Il clima mite permette di fare questo itinerario in tutto l’anno.  Non meravigliatevi se incontrate giornate ventose : è una caratteristica della zona che noterete anche dagli alberi di ginepro forgiati dal maestrale.

Lasciatevi conquistare dalla gastronomia sarda accompagnata dai suoi vini, e a Oristano bevete la Vernaccia, vino doc eccellente col dessert.

E infine un avviso importante: è severamente vietato portare via dalle spiagge sassi, conchiglie e sabbia, negli aeroporti dell’isola sono molto attenti facendo questi controlli e potreste avere delle spiacevoli conseguenze.

 

 

Programma:

1’ giorno VOLO - CAGLIARI

Arrivo all’aeroporto di Cagliari –Elmas con i primi voli del mattino. Ritiro della macchina a noleggio in aeroporto, sistemazione in hotel. Intera giornata alla scoperta della città.  Il centro storico di Cagliari è diviso in tre quartieri storici: Villanova, Castello, Stampace, Marina ognuno di essi merita una visita, da fare rigorosamente a piedi. Il principale è sicuramente Castello, che sorge a circa 100 metri sul livello del mare su un colle calcareo che offre una vista sul porto e sul sottostante quartiere di Stampace. Fu costruito dai Pisani nel XII secolo in arenaria di colore giallastro. Qui possiamo passeggiare nei suoi bastioni perfettamente conservati e che offrono panorami da cartolina, ammirare le torri dell’Elefante e di San Pancrazio, la cattedrale in uno spendido stile gotico – pisano, lasciarsi conquistare dalle viuzze strette e dai bei palazzotti sapientemente ristrutturati.

Ci si sposterà nella  spiaggia cittadina il “Poetto”, alle sue spalle ci sono le saline che si colorano di rosa nei giorni in cui soffia il maestrale, qui potete osservare colonie di fenicotteri. Altra tappa sarà la Basilica di Bonaria, caratterizzata dalla sua facciata candida eretta su un ampio piazzale da cui si dipartono infiniti scalini che si affacciano sul Porto di Su Siccu.  La leggenda narra che nel 1370, nel mezzo di una tempesta, una nave si liberò del carico. La bufera si placò appena gettata in mare una pesante cassa, che approdò sulla riva di fronte al colle di Bonaria. Dentro c’era una statua lignea: la Madonna con in braccio il bambino e in mano una candela, rimasta prodigiosamente accesa. In tutta la Sardegna si diffuse la devozione per la statua, che oggi è custodita nell’altare del piccolo santuario, primo esempio sardo di architettura gotico-catalana, costruito da Alfonso d’Aragona (1324) durante l’assedio ai pisani e donato ai mercedari. Accanto i frati vi costruirono il convento, che tuttora abitano.

 

2’ giorno – CAGLIARI – BARUMINI – GESTURI -  CAGLIARI (130 Km.)

Prima colazione in hotel.

Si parte verso la  Regione della Marmilla. A Barumini si visiterà Su Nuraxi l’ area archeologica più importante ed imponente della Sardegna patrimonio dell’UNESCO, venuta alla luce dai primi scavi del 1950. Il mistero che avvolge la civiltà nuragica in Sardegna è qualcosa di fantastico da raccontare. Sempre a Barumini ci recheremo nel Polo Museale “Casa Zapata” questa è una meravigliosa e complessa residenza fatta erigere dall’antica e nobile famiglia aragonese degli Zapata a partire dalla fine del XVI secolo. Il museo è suddiviso in tre sezioni: quella archeologica( in cui è ricostruito un complesso nuragico e conservata una grande quantità di reperti), quella storico – archivistica e quella etnografica.

Dopo ci si sposterà a Gesturi per una passeggiata nell'altopiano della "Giara" dove vivono circa 600 cavallini (detti appunto "della Giara") esemplari unici al mondo caratterizzati dalla loro piccola stazza.

In serata rientro a Cagliari.

3’ giorno – CAGLIARI - NORA – TUERREDDA – SANT’ANTIOCO (Km. 123)

Sveglia di prima mattina e colazione in hotel. Si parte verso il Sud Ovest dell’isola.

La prima tappa è l’area archeologica di Nora, città fenicio punico e romana, patrimonio dell’archeologia sarda, situata nel promontorio di Capo Pula   tra mare e stagni. Possiamo ancora  osservare la necropoli fenicia, il complesso abitativo e il tophet punico, il bellissimo teatro, costruito agli inizi del I secolo a.C.,  le strutture termali, spesso decorate da magnifici mosaici databili tra il II e il IV secolo d.C. Lo scenario è molto suggestivo. La cooperativa che gestisce il sito permette di fare delle interessanti visite guidate.

A Nora troviamo anche la Chiesa di Sant’Efisio, meta della storica processione che ogni anno proviene da Cagliari in onore del Santo martire, giovane soldato inizialmente arrivato per perseguitare i cristiani e poi convertitosi alla loro stessa fede

Dopo ci si sposterà a Chia nota località di vacanza con spiagge incantevoli tra cui su Giudeu e Cala Cipolla. Percorrendo una strada tra natura incontaminata e tratti di costa si arriverà  fino a Capo Spartivento che segna il limite fra il Golfo di Cagliari e quello di Teulada. Si arriverà poi in Potrete belle spiagge dell’isola: Tuerredda!

Da qui ci si sposta verso Sant’Antioco, l’isola più grande della Sardegna collegata alla terra ferma da un istmo,  sistemazione in hotel. E’ una città fenicio punica e ora borgo di mare dal fascino speciale. Si iniziare con una passeggiata nell’area archeologica fra tophet (santuario ), catacombe e necropoli. Si può poi fare un giro nel centro e visitare anche la Basilica di Sant’Antioco. Da non perdere una visita al museo di Chiara Vigo, ultimo maestro del bisso marino (seta del mare) cioè una tessitura finissima che si ottiene dalla bava di un mollusco che solidificandosi va a formare un bioccolo.

Va fatto un giro nelle coste dell’isola: sabbiose a nord e alte e frastagliate in trachite a sud. Portixeddu è la  spiaggia più vicina alla città, contornata da vegetazione e da rocce chiare è in ciottoli come quella di Turri. Maladroxia è in vece in sabbia fine e grigiastra e sui fondali ci sono acque termali conosciute già dai Romani. Superato lo stagno di Santa Caterina in cui nidificano fenicotteri e cavalieri di Italia si arriva all’ampia spiaggia di Coqquaddus. Arrivando alla scogliera nota come “Arco dei Baci” si sta su una scogliera scura che si eleva di 200 metri sopra il mare, si va poi a Cala Sapone con scogli piatti e imbiancati dalla salsedine in cui già i fenici pescavano i tonni.

4’ giorno  – ISOLA DI SAN PIETRO (TRAGHETTO)

Prima colazione in hotel. Prima colazione in hotel.Se non si è concluso il giro delle spiagge ieri lo si può terminare eusta mattina Si passeggerà poi per le vie di Calasetta borgo caratteristico dalle case bianche e poi al porto di Calasetta si prende il traghetto per arrivare in circa 40 minuti  all’Isola di San Pietro, con le sue scogliere alte e frastagliate che degradano su acque trasparenti e si aprono su incantevoli insenature: Cala Vinagra, un fiordo che termina nella splendida spiaggetta di Cala Fico, e Capo Sandalo dominato dal faro più a Ovest di Italia. A Sud  si trova il simbolo dell’Isola due faraglioni detti “Le Colonne”. L’unico centro abitato è Carloforte che risente dalle influenze liguri e sarde, si parla il “Tabarchino” un dialetto genovese. I Carlofortini discendono dai  pescatori di corallo di Pegli, esuli dell’isola di Tabarka, ai quali Carlo Emanuele III di Savoia donò l’isola. La pesca del tonno ha reso l’isola celebre nel mondo, da non perdere  è la seicentesca tonnara, a La Punta, dove potrai fare un viaggio a ritroso nel rito della mattanza.

Rientro a Sant’Antioco in serata.

5’ giorno – SANT’ANTIOCO –NEBIDA – MASUA – CALA DOMESTICA -  BUGGERRU (60 Km)

Prima colazione in hotel.

Partenza verso Nebida e Masua, se non ci fosse un clima mite e la macchia mediterranea si potrebbe quasi pensare di essere in Irlanda viste le scogliere mozzafiato. Siete in una delle zone più selvagge di Italia, ricca di miniere abbandonate. Nébida è un piccolo borgo ottocentesco, frazione del comune di Iglesias (da cui dista circa 15 km A ricordarvii l’Irlanda sono proprio i cinque faraglioni, testimoni di erosioni marine: lo scoglio il Morto, lo scoglio di Portu Nebida (detto anche “il veliero”), i due faraglioni S’Agusteri davanti alla spiaggia di Portu Banda e infine, in lontananza, il maestoso e famoso Pan di Zucchero, alto 133 m e con una superficie di 3,72 ettari, traforato nelle pareti sud e nord da due grandi archi all’interno dei quali si creano fenomeni carsici con gallerie percorribili anche in barca. Di fronte troviamo la spiaggia dell’altra piccola frazione di Iglesias, l’omonima Masua, denominata anche Il Molo per la presenza, a nord, di un vecchio molo in cemento che ora viene utilizzato come trampolino per i tuffi. L’arenile è caratterizzato da una forma a mezzaluna con il fondale di sottile sabbia mista a ghiaia e scogli sparsi. Alle spalle si estende il complesso minerario di Masua di cui sono visibili “Porto Flavia” e il “Museo delle macchine da miniera“. Il primo prende il nome della figlia dell’ingegnere Cesare Vecelli che lo progettò. Si tratta di un edificio di servizio alle miniere particolarmente suggestivo, sospeso tra mare e cielo, costruito tra il 1922 e il 1924 nella roccia calcarea per facilitare il trasporto del minerale da caricare direttamente sulle navi tramite un pontile a sbalzo. Il Museo delle macchine da miniera, invece, si compone di circa una settantina di grandi macchinari utilizzati durante le attività minerarie oltre che diverse attrezzature e utensili: il piccone, i martelli pneumatici, i carrelli, le pale meccaniche, i vagoni per il trasporto dei minerali e dei minatori.

Vi sposterete  poi verso la vicina Cala Domestica una piccolo fiordo  incorniciata da alte falesie e dominata da una torre spagnole, le acque sono di colore smeraldo, qui storia millenaria e natura selvaggia si fondono in uno scenario unico. Fino al 1940 da qui si imbarcavano minerali estratti dalle miniere, è  un vero e proprio museo di archeologia industriale a cielo aperto. Seguendo il sentiero sulla sinistra della spiaggia salite anche fino alla torre avrete la possibilità di vedere panorami ineguagliabili.

Vi sposterete a Buggerru e vi sistemerete in hotel, se avete ancora un po’ di tempo fatte una passeggiata nella spiaggia del paese, premiato da Legambiente e Touring Club. Il paese sorge su un ex villaggio minerario, risalente al 1864, sovrastato dall’uscita della Galleria Henry, un tempo percorsa da un treno a vapore che trasportava il minerale estratto, oggi attrazione turistica. 

6’ giorno – BUGGERRU – INGURTOSU – SPIAGGIA DI PISCINAS – ORISTANO (60 Km)

Prima colazione in hotel. Possibilità di visitare la Galleria Henry. Vi dirigerete poi a Ingurtosu, è stata una delle miniere più grandi e produttive della Sardegna, oggi si erge come un villaggio fantasma vicino alla costa centro-occidentale dell’Isola, fa parte del Parco Geominerario e nel 1997 è stata inserita nella rete Geo-parks dell’Unesco. Si trova nella valle de Is Animas, che si spinge sino alle dune di Piscinas, gioiello della Costa Verde, dove sono abbandonati vagoni usati per il trasporto di materiale estratto. È stato per oltre un secolo il centro direzionale di due miniere, quella omonima e Gennamari, che facevano parte del complesso di Montevecchio. Oggi è un villaggio diroccato e deserto ma molto suggestivo, sembra quasi un villaggio del far west.

Da qui vi sposterete verso una delle meraviglie del Mediterraneo, la Spiaggia di Piscinas:una distesa di sabbia giallo ocra, contornata da una macchia mediterranea verde e rigogliosa e bagnata da acque mosse dal vento. Qui troviamo dune fra le più alte  d’Europa continuamente modificate dal maestrale.

Abbandonata questa meraviglia andrete in direzione Oristano, dove vi sistemerete in hotel. Farete un giro per la cittadina, che ha vissuto un glorioso passato (è stata la capitale del Regno di Arborea in epoca gudicale), abbellendosi negli anni di palazzotti e fortificazioni, ammirerete la “Torre di Mariano” e il monumento della Giudicessa Eleonora (1881), promotrice della Carta de Logu, uno de primi codici di leggi scritte in Europa. Imperdibili anche il museo Antiquarium Arborense, all’interno del palazzo Parpaglia, dove ammirerai reperti provenienti dagli scavi di Tharros, e le chiese di san Francesco, in stile neoclassico, di santa Chiara, raro esempio di stile gotico nell’Isola, e la cattedrale di santa Maria Assunta (del 1130).

7’ giorno – ORISTANO – SAN SALVATORE  – SAN GIOVANNI DI SINIS – IS ARUTAS -  ORISTANO (56 Km)

Prima colazione in hotel. Attraversando lagune e peschiere, arriverete a San Salvatore un piccolo villaggio di pescatori in cui sorge una chiesetta campestre in cui sono conservati degli ipogei di oltre 6000 anni fa destinati ai culti pagani.La fama di questo piccolo villaggio è dovuta anche al fatto che è stato set cinematografico degli “spaghetti western” di Sergio Leone.

Da qui costeggiando lo stagno di Cabras vi sposterete a San Giovanni di Sinis, dove potete visitare la Chiesa Bizantina, ammirare e sostare nella splendida spiaggia, arrivare a piedi o con un trenino gommato fino a Capo San Marco ( set di un recente film italiano) , visitare le rovine dell’antica città di Tharros                                                                                                                  fondata alla fine dell’VIII sec. a.C. o nel VII da genti fenicie in un’area già frequentata in età nuragica. Da qui andrete alla scoperta di altre meraviglie della natura nell’area marina protetta della Penisola del Sinis, arriverete fino a quella che ne è una perla: “Is Arutas” centinaia di metri di una spiaggia  formata  da veri e propri chicchi di quarzo colorati e bagnata da acque turchesi e cristalline. Rimarrete senz’altro affascinati perché è di rara bellezza, se il sole è molto forte consiglio di usare una protezione solare elevata perché il quarzo ha il potere di riflettere i raggi su di voi.

In serata rientro a Oristano.

 

7’ giorno – ORISTANO – AEROPORTO DI CAGLIARI  (88  Km)

Prima colazione in hotel. Trasferimento all’aeroporto di Cagliari, restituzione della macchina a noleggio. Imbarco per il volo di rientro.

 

Descrizione struttura :

Il soggiorno è previsto in hotel 3/ 4 con parcheggio a disposizione e situati in zone centrali o comunque ben collegate a esso.

Note

    PACCHETTO INTERAMENTE PERSONALIZZABILE

              La quota include

Volo a/r dalle principali città italiane con bagaglio a mano e in stiva;

Noleggio auto di categoria mini  con ritiro in aeroporto e chilometraggio illimitato;

7 pernottamenti in hotel 3/4 stelle in camera doppia con trattamento di  prima colazione ;

assicurazione medico/bagaglio.

 

 

La quota non include

 

Carburante e parcheggi;

Biglietto Traghetto per l’Isola di San Pietro;

 

Eventuali tasse di soggiorno da pagare in loco;

Ingressi ai siti e/o ai musei;

Tutto quanto non espressamente indicato in " la quota include "

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